Чтение онлайн

ЖАНРЫ

Il libro della pesca in mare
Шрифт:

Veniamo al piu semplice degli attrezzi “la canna fissa”.

Semplicita d’uso non corrisponde a semplicita di pesca. I virtuosi della canna da riva utilizzano ancora questo attrezzo non potendo contare sull’aiuto che la frizione di un buon mulinello offre in caso di prede di peso.

Tralasciando le canne in bambu che certamente hanno accompagnato l’infanzia di molti pescatori ancora in piena attivita, oggi la canna fissa e costruita in fenolico, per il segmento economico, ed in varie mescole di carbonio per il segmento di mercato che va dal pescatore della domenica fino al piu evoluto degli agonisti.

La tecnica costruttiva in entrambi i casi prevede una serie di elementi tubolari dalla conicita piu o meno accentuata, inseriti l’uno nell’altro(canna telescopica), con lunghezze che partono dai 3 metri fino ad arrivare e superare i 10 per telescopiche pure o per un ibrido tra la canna telescopica e quella ad innesti che e la ROUBASIENNE.

Se per lunghezze di 3 – 4 metri e ancora accettabile il peso della fibra di vetro, per lunghezze superiori il rapporto peso lunghezza e ad assoluto appannaggio delle canne in carbonio.

Una sette metri in fenolico si attesta infatti su pesi che possono arrivare al chilogrammo mentre una media mescola in carbonio, per una canna della stessa lunghezza si attestera su di un peso intorno ai 3 etti. Cio senza voler arrivare alle canne in altissimo modulo con pesi davvero risibili ma estremamente costose e da utilizzare con grande cautela per l’intrinseca fragilita agli urti dei materiali.

La canna fissa di misura contenuta tra i tre ed i quattro metri viene utilizzata per la pesca in buca o per la pesca in velocita di piccoli pesci come castagnole, latterini o altri pescetti e solo in questo caso e pensabile un uso non troppo affaticante di un attrezzo in fenolico.

Superata la misura dei quattro metri e consigliabile l’uso di una canna in carbonio che specie per le misure piu corte, 5 e 6 metri, sono acquistabili a prezzi contenuti, anche in considerazione del fatto che per l’uso marino il carbonio “alta resistenza” meno pregiato dell’alto modulo, e piu indicato sia per l’ ostilita dell’ambiente, spesso scogliere, che per la mole del pesce piu ricercato con tale attrezzo, il cefalo o muggine, che puo raggiunge taglie di assoluto rilievo e che unisce alla combattivita sicuramente tra le piu elevate riscontrabili in mare.

Le fisse piu lunghe, tra i 7 e gli 8 metri sono ancora sufficientemente diffuse anche se, vista la misura che inizia

ad essere notevole, necessitano di una costruzione in materiali maggiormente pregiati per contenerne il peso. La 8 e la 9 metri sono utilizzate per la pesca dalle profonde banchine portuali o per la ricerca delle occhiate che non accostano troppo alla scogliera dove siamo appostati.

Le canne fisse di lunghezza superiore appartengono al mondo dell’agonismo e passiamo di preferenza alle roubasienne, canne di derivazione transalpina, molto utilizzate in acque dolci, che presentano la caratteristica di una cima di 5/6 metri telescopica, raccordata ad una serie di pezzi ad incastro che prevedono una tecnica tutto particolare, consentendo delle lenze anche di solo 5 metri montate su canne anche da 14. Durante il recupero della preda il pescatore provvedera a staccare man mano i pezzi posteriori che poggiano su appositi rulli fino a poter afferrare la preda.

LA BOLOGNESE

La necessita di poter meglio assecondare le fughe dei pesci, di poter disporre di una frizione per controllare le fughe ed evitare rotture delle lenze, spesso capillari, hanno portato

alla nascita della bolognese.

Questa canna consta di un fusto telescopico, molto simile se non proprio derivato da una canna fissa, su cui sono montati una serie di anelli. Il pezzo inferiore dell’attrezzo ospita un portamulinello che sara montato orientativamente all’altezza del gomito del pescatore e sara preferibilmente del tipo a baionetta. La disposizione degli anelli dovra tentare di assecondare il piu possibile la curvatura della canna sotto carico e piu sara parabolico l’ attrezzo di piu anelli necessitera. Per tale motivo sulle bolognesi di maggior pregio troveremo anelli intermedi montati su tubetto tra due sezioni della stessa canna e numerosi saranno gli anellini che correderanno la cima degli attrezzi.

Altra caratteristica sara il tipo di anello montato che sara a ponte singolo, ovvero ci sara solo un gambo inferiore da legare alla canna, e diverse saranno le altezze dei “ponti”. Per evitare che l’umido possa far attaccare la lenza alla fibra della canna saranno da preferire canne montate con anelli a ponte medio o alto.

Bolognesi montate con anelli a ghiera ovvero non legati potranno solo appartenere alla fascia piu economica del mercato e generalmente il materiale di costruzione sara l’economico e pesante fenolico.

La pesca con canna bolognese avverra quasi sempre abbinata ad una lenza sostenuta da un galleggiante.

Molto diffusa e la pesca con canna bolognese per la pesca della spigola in ambito portuale, di saraghi ed occhiate dalle scogliere naturali. Molto spesso e sempre piu di frequente il classico galleggiante da bolognese viene sostituito da un “galleggiante all’inglese” che presenta qualche vantaggio specie con vento ma mare sostanzialmente calmo.

E siamo arrivati alle canne all’inglese; queste sono il corrispettivo anglosassone delle nostre bolognesi e nascono per la pesca in canale a lunga distanza. Poi l’uso e stato allargato al mare e le misure canoniche attestate sui 3 metri e novanta sono cresciute fino ai 5 metri circa. L’inglese classica e una canna ad innesti in tre pezzi ed e connotata da numerosi anelli guidafilo (oltre i 10) generalmente di piccolo diametro.

Esigenze commerciali e di pesca in mare hanno immesso sul mercato attrezzi da 4,20/4,50 Mt. telescopici, con un numero di anelli che arriva a 15/16. La telescopicita degli attrezzi non consentira una perfetta scalatura degli anelli, per cui saranno molto frequenti anelli intermedi tra due sezioni legati su tubetto.

La canna all’inglese, di base piu potente della classica bolognese, consente una pesca a maggior distanza dalla riva, e le piu potenti, in grado di lanciare galleggianti in parte piombati di una portata fino a 30 grammi, consente di posizionare le nostre esche fino a 40/60 metri, al punto che il filo in bobina del 14 o del 16, dovra essere corredato di un adeguato parastrappi dello 0.25, mutuato dalla pesca a fondo dalla spiaggia.

In Italia sono molte le aziende che producono canne da riva di ottima fattura da ricordare Maver, Triana, Tubertini, Trabucco, Milo. Tra le non italiana citiamo l’ottima produzione della Daiwa, la Mitchell, la Shimano. Di principio sappiate che canne troppo economiche, spesso non durano l’arco di una stagione e che spendere qualche soldo in piu per un attrezzo di sicuro affidamento e spesso l’unico modo per risparmiare.

Capitolo 4- LE CANNE

LE CANNE DA SURF

Arriviamo ad una delle discipline di piu recente diffusione e che forse solo da poco e entrata in una fase di maturazione. Da un surf casting elaborato per aspiranti Rambo, fatto di condizioni meteo durissime, di zavorre ben oltre i 150 grammi e di prede spesso solo agognate ma presenti in modo massiccio solo in alcune ben delimitate zone, si e passati ad una definizione del surf casting che abbraccia un po’ tutte le tecniche a fondo praticabili dalla spiaggia ed il concetto, a personale parere, e ancor piu da estendere.

Поделиться с друзьями: