Il libro della pesca in mare
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Quindi la produzione delle canne da surf casting varia da attrezzi in grado di lanciare poche decine di grammi, generalmente si parte dai 50 grammi, fino a canne in grado di scagliare a buone distanze piombature da oltre 2 etti. Sulla questione dei materiali poco cambia rispetto a quanto gia detto per le canne dedicate alla pesca da riva. Carbonio e basta.
Il fenolico lasciamolo al pescatore non convinto, al ragazzino alle prime armi; non e solo una questione di peso dei materiali ma proprio di azione e nessuna canna in fenolico sara in grado di eguagliare l’azione di una mediocre canna da surf in carbonio.
Resta qualche limitatissima nicchia di mercato del fenolico riservato probabilmente alle sole circostanze di pesca oceanica a grossi predatori ed in qualche centro di pesca Africano e ancora in voga forse una sola canna in fibra di vetro ovvero la Mariner Strong della Mitchell che ha fatto un po’ la storia della specialita.
Le canne da spiaggia, estremizzando un po’ il concetto, potrebbero essere considerate delle bolognesi molto potenti; la richiesta di mercato vede una produzione di canne nelle misure tra i 3 metri e sessanta ed i 5 metri. La gran parte della produzione, il segmento piu consistente, vede commercializzate canne tra i 4 ed i 4,5 metri. Canne telescopiche in gran parte, in un numero vario di sezioni che parte dalle tre fino ad andare oltre le 5 sebbene il target piu diffuso vede canne in 4 o 5 sezioni. Esiste poi una produzione di attrezzi in tre sezioni ad innesto da non confondere con le due pezzi, che pur essendo canne da spiaggia, applicano il concetto costruttivo di origine anglosassone della ripartizione di sezione che meglio vedremo tra poco.
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