Приключения Пиноккио. История деревянной куклы. Уровень 1 / Le avventure di Pinocchio. Storia d’un burattino
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– Pigliatemi quell’Arlecchino, e poi gettatelo a bruciare sul fuoco.
Figuratevi il povero Arlecchino!
Pinocchio, alla vista di quello spettacolo straziante, e andato a gettarsi ai piedi del burattinaio, e piangendo, ha cominciato a dire con voce supplichevole:
– Pieta, signor Mangiafoco!..
– Qui non ci son signori! – ha replicato duramente il burattinaio.
– Pieta, signor Cavaliere!..
– Qui non ci sono cavalieri!
– Pieta, signor Commendatore!..
– Qui non ci sono commendatori!
– Pieta, Eccellenza!..
A sentirsi chiamare Eccellenza, il burattinaio e diventato piu umano, ha detto a Pinocchio:
– Ebbene, che cosa vuoi da me?
– Vi domando grazia per il povero Arlecchino!..
– Qui non c’e grazia. Se ho risparmiato te, bisogna che mettere sul fuoco lui.
– In questo caso, – ha gridato Pinocchio, – in questo caso conosco qual e il mio dovere. Avanti, signori giandarmi! Legatemi e gettatemi fra quelle fiamme!
Queste parole hanno fatto piangere tutti i burattini che erano presenti a quella scena. Gli stessi giandarmi piangevano come due agnellini di latte.
Mangiafoco, sul principio, e rimasto duro e immobile come un pezzo di ghiaccio: ma poi, adagio adagio, ha cominciato a commuoversi e a starnutire. E fatti quattro o cinque starnuti, ha aperto affettuosamente le braccia e ha detto a Pinocchio:
– Tu sei un gran bravo ragazzo! Vieni qua da me e dammi un bacio.
Pinocchio e corso subito, e andato a posargli un bellissimo bacio sulla punta del naso.
– Dunque la grazia e fatta? – ha domandato il povero Arlecchino, con un fil di voce [53] che si sentiva appena.
– La grazia e fatta! – ha risposto Mangiafoco: poi ha soggiunto sospirando: – Pazienza! Per questa sera mi rassegnero a mangiare il montone mezzo crudo: ma un’altra volta, guai a chi tocchera!..
Alla notizia della grazia ottenuta, i burattini sono corsi tutti sul palcoscenico e hanno cominciato a saltare e a ballare.
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con un fil di voce –
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Il burattinaio Mangiafoco regala cinque monete d’oro a Pinocchio perche le porti al suo babbo Geppetto: e Pinocchio, invece, si lascia abbindolare dalla Volpe e dal Gatto e se ne va con loro
Il giorno dipoi Mangiafoco ha chiamato in disparte [54] Pinocchio e gli ha domandato:
– Come si chiama tuo padre?
– Geppetto.
– E che mestiere fa?
– Il povero.
– Guadagna molto?
– Guadagna tanto quanto ci vuole per non avere mai un centesimo in tasca. Si figuri che per comprarmi l’Abbecedario della scuola ha dovuto vendere l’unica casacca che aveva.
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in disparte – в сторону
– Povero diavolo! Mi fa quasi compassione. Ecco qui cinque monete d’oro. Va’ subito a portargliele e salutalo tanto da parte mia.
Pinocchio ha ringraziato mille volte il burattinaio: ha abbracciato, a uno a uno [55] , tutti i burattini della compagnia, anche i giandarmi; e fuori di se [56] dalla contentezza, si e messo in viaggio per ritornare a casa sua.
Ma ha incontrato per la strada una Volpe zoppa da un piede e un Gatto cieco da tutt’e due gli occhi che andavano la la [57] , aiutandosi fra di loro. La Volpe, che era zoppa, camminava appoggiandosi al Gatto: e il Gatto, che era cieco, si lasciava guidare dalla Volpe.
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a uno a uno – одного за другим
56
fuori di se –
вне себя57
la la – еле-еле
– Buon giorno, Pinocchio, – gli ha detto la Volpe, salutandolo garbatamente.
– Com’e che sai il mio nome? – ha domandato il burattino.
– Conosco bene il tuo babbo.
– Dove l’hai visto?
– L’ho visto ieri sulla porta di casa sua.
– E che cosa faceva?
– Era in maniche di camicia e tremava dal freddo.
– Povero babbo! Ma, se Dio vuole, da oggi in poi non tremera piu!..
– Perche?
– Perche io sono diventato un gran signore.
– Un gran signore tu? – ha detto la Volpe, e ha cominciato a ridere: e il Gatto rideva anche lui, ma per non darlo a vedere [58] , si pettinava i baffi con le zampe davanti.
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ma per non darlo a vedere – но, чтобы не подать виду
– C’e poco da ridere, – ha gridato Pinocchio impermalito. – Mi dispiace davvero di farvi venire l’acquolina in bocca [59] , ma queste qui sono cinque bellissime monete d’oro.
E ha tirato fuori le monete.
Al simpatico suono di quelle monete, la Volpe per un moto involontario ha allungato la gamba che pareva rattrappita, e il Gatto ha spalancato gli occhi: ma poi li ha richiusi subito, che Pinocchio non si e accorto di nulla.
– E ora, – gli ha domandato la Volpe, – che cosa vuoi fare con le monete?
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farvi venire l’acquolina in bocca – вызвать у вас аппетит
– Prima di tutto, – ha risposto il burattino, – voglio comprare per il mio babbo una bella casacca nuova, tutta d’oro e d’argento e con i bottoni di brillanti: e poi voglio comprare un Abbecedario per me.
– Per te?
– Davvero: perche voglio andare a scuola e mettermi a studiare a buono.
– Guarda me! – ha detto la Volpe. – Per la passione sciocca di studiare ho perduto una gamba.
– Guarda me! – ha detto il Gatto. – Per la passione sciocca di studiare ho perduto la vista di tutti e due gli occhi.
In quel mentre [60] un Merlo bianco, che si stava appollaiato sulla siepe della strada, ha fatto il suo solito verso e ha detto:
– Pinocchio, non dar retta [61] ai consigli dei cattivi compagni: se no, te ne pentirai!
Povero Merlo! Il Gatto gli si e avventato addosso, e senza dargli nemmeno il tempo di dire ohi, l’ha mangiato in un boccone. Lui ha chiuso gli occhi, e ha ricominciato a fare il cieco come prima.
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In quel mentre – В этот момент
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dar retta – прислушиваться
– Povero Merlo! – ha detto Pinocchio al Gatto, – perche l’hai trattato cosi male?
– Ho fatto per dargli una lezione. Cosi un’altra volta imparera a non mettere bocca nei discorsi degli altri.
Erano giunti piu che a mezza strada quando la Volpe, fermandosi, ha detto al burattino:
– Vuoi raddoppiare le tue monete d’oro?
– Cioe?
– Vuoi tu, di cinque zecchini, farne cento, mille, duemila?
– Magari! e la maniera?
– La maniera e facilissima. Invece di tornarti a casa tua, dovresti venire con noi.